Crisi Banca Carige: Caltagirone replica a Di Maio. “Non sono tra i debitori, il Ministro chieda scusa”
L’imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone interviene, con una nota stampa, a seguito delle dure accuse del Ministro del Lavoro e Vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio sul caso Carige
L’imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone interviene, con una nota stampa, a seguito delle dure accuse del Ministro del Lavoro e Vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio sul caso Carige.
Crisi Banca Carige: parla l’imprenditore Caltagirone
“Dopo che lo Stato italiano, in seguito a un’iniziativa della magistratura che si è poi rivelata improvvida, ha distrutto una realtà economicamente solida come il gruppo Acqua Marcia,meriterei se non le scuse almeno un atteggiamento più consono da parte del Ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che oggi cita me e il mio gruppo nell’ambito del fallimento di Banca Carige.
Vorrei ricordare al Ministro che quando il gruppo Acqua Marcia chiese e ottenne i prestiti dalle banche si trovava in uno stato di assoluta solidità finanziaria, tanto da poter fornire le adeguate garanzie.
Il gruppo, che all’epoca dava lavoro direttamente a circa 2.500 persone e indirettamente a 10.000 persone, è andato in crisi, e poi in concordato preventivo, in conseguenza dell’inchiesta dei pm sul Porto di Imperia, in conclusione della quale sono stato assolto in via definitiva in tutti e cinque i procedimenti.
Ci rendiamo conto che il Ministro, in mezzo a tutti i problemi che può avere, non sia stato informato correttamente, ma adesso che invece lo è, e può verificare ciò che affermiamo,ci aspettiamo quantomeno che prenda atto della realtà”.