Cause pendenti, giustizia lumaca nel civile: Imperia agli ultimi posti
Imperia. Giustizia lumaca nel civile: il tribunale di Imperia fanalino di coda in Italia per smaltimento dei processi. Lo si evince dalla tabella pubblicata oggi dal Sole 24 Ore ed elaborata sui dati forniti dalla Direzione Generale di Statistica e Analisi Organizzativa del Ministero di Giustizia.
Su 140 tribunali ordinati in base alla riduzione delle cause civili contenziose in corso al 31 dicembre 2016 rispetto allo stock dell’anno prima e i dati sullo smaltimento dell’arretrato ultratriennale, il palazzo di Giustizia di Imperia occupa la 116esima posizione in classifica.
Peggio del nostro capoluogo di provincia, in Liguria fa solo Genova, 121esima in classifica.
La Giustizia corre molto più veloce a Savona, 12esima in Italia. Si difende anche La Spezia, a metà classifica con il suo 71esimo posto.Tornando a Imperia, i processi in corso al 31 dicembre 2016 sono 3.979, con una variazione del + 1,5% rispetto al 2015.
Sono 1.024 i pendenti ultratriennali a fine 2016: anche in questo caso, la variazione rispetto all’anno precedente ha segno “+”, con una percentuale del 14,3.
A differenza della maggior parte dei tribunali italiani, dunque, a Imperia la Giustizia va a rilento, almeno per quanto riguarda il civile.
Nel frattempo, questa settimana, si rischia di restare indietro anche per quanto riguarda il penale. Come in tutta Italia, infatti, le udienze penali sono a rischio a causa dell’astensione dalle udienze degli avvocati. Lo sciopero è stato indetto dall’Unione delle Camere Penali “per protestare contro le modalità con le quali è stata posta all’esame e approvazione del Senato la riforma del codice penale e di procedura”. Da oggi a venerdì, anche gli avvocati del foro imperiese aderiranno all’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale. “La Politica si accinge alla gravissima scelta di porre la fiducia sul voto parlamentare del DDL sul processo penale. Di fronte a tale dichiarata intenzione occorre ribadire come né il processo, né i diritti dei cittadini possono essere merce di scambio di alcuna contesa di potere, e tanto meno ostaggio di conflitti di natura elettorale, e appare altresì necessario scongiurare una gravissima compressione del dibattito democratico” si legge nel comunicato dell’Unione delle Camere Penali Italiane per motivare la protesta.