SVOLTA STORICA VERSO IL PORTO TURISTICO A GESTIONE PUBBLICA.LA GO IMPERIA PRESENTA UN’OFFERTA D’ACQUISTO
Conferenza storica questa mattina in Comune alla presenza del sindaco Carlo Capacci, del vice sindaco Giuseppe Zagarella e del presidente del CDA della Go Imperia Roberto Balbo.
Il porto turistico di Imperia ad un passo dal diventare pubblico. Conferenza storica questa mattina in Comune alla presenza del sindaco Carlo Capacci, del vice sindaco Giuseppe Zagarella e del presidente del CDA della Go Imperia Roberto Balbo.
Venerdì 28 aprile la GO lmperia ha inviato ai curatori del Fallimento della Porto di Imperia SpA la proposta di acquisto di azienda dando seguito agli impegni assunti con il contratto di affitto con la curatela, rispettando le prerogative del Comune di Imperia (che con la Go persegue i sui fini istituzionali), perseguendo la tutela dell’interesse pubblico e, indirettamente, quello del ceto creditorio interessato dal Fallimento della Porto SpA.
Le norme di settore che interessano i fallimenti consentono il pagamento dilazionato del prezzo di vendita dell’azienda fallita pattuito con la curatela e così è stato fatto. Dal corrispettivo di 7,5 milioni di euro si detrarrà:
a) l’ammontare Complessivo degli affitti in conto prezzo (già riconosciuti) per oltre 400K €;
b) il prezzo offerto per l’acquisto di un bene aziendale richiesto alla curatela da operatori della cantieristica nautica;
c) le anticipazioni sostenute dalla GO Imperia per l’esercizio dell’azienda la cui non effettuazione avrebbe comportato l’inagibilità del porto con la relativa chiusura dell’approdo turistico della Città e infine
d) la sommatoria dei canoni mensili di affitto di azienda, sin d’ora, da imputarsi integralmente in conto prezzo sino alla fine del corrente anno (termine di scadenza naturale dell’affitto d’azienda).
Verrà poi versato un congruo anticipo sull’importo complessivo come decurtato nei punti suindicati, 48 rate mensili e il pagamento del residuo al termine del pagamento rateale. La GO Imperia, così facendo, intende sostenere l’operazione con la propria capacità finanziaria, con i flussi di cassa ingenerati dalla gestione dei posti barca del porto e dalla gestione dei parcheggi della Città (con l’incorporazione di Imperia Servizi) chiedendo al Comune di Imperia fornire ogni idonea garanzia per l’acquisto dell’Azienda. Tale richiesta, prevista dalla legge, consegue l’impegno che l’Amministrazione ha preso per la salvaguardia del porto della Città e per la gestione pubblica dello stesso. Parallelamente, la GOlmperia ha presentato istanza per il rinnovo e l’estensione della Concessione demaniale marittima rilasciata a seguito della decadenza di quella della Porto di Imperia SpA dopo il suo fallimento.
Gli impegni assunti con la delibera 65/2014 sono mantenuti, così come è riconosciuta ulteriormente la tutela degli interessi degli utenti del porto che coincide con l’interesse pubblico di cui l’Amministrazione è portatrice sia sotto il profilo dell’immagine della Città sia della tutela allo sviluppo economico connesso al Porto. Le vicende giudiziarie pendenti sia sul fallimento che sulla concessione demaniale marittima non muteranno gli impegni dell’Amministrazione che, attraverso la sua partecipata, ha deciso di accettare l’eredità pesantissima del porto turistico cercando le migliori soluzioni e benefici per la Città e per chi ha creduto e investito nella nostra terra incappando nelle vicende fallimentari di Porto Imperia SpA e Acquamare.
IL SINDACO CARLO CAPACCI
“La gestione della Go Imperia scadeva il 30 aprile – commenta il sindaco Carlo Capacci – tutti si aspettavano che Go Imperia non chiedesse un proroga, invece ha presentato un’offerta d’acquisto d’azienda. Ora i curatori dovranno valutare, se accettano, così come il tribunale, il porto diventerà pubblico. La copertura finanziaria per l’acquisto d’azienda è garantita dal titolo concessorio.
Speriamo sia l’ultimo capitolo di questa vicenda che tanti problemi ha dato alla nostra città. Stiamo facendo cose che oggettivamente avranno un futuro.
Vogliamo risolvere il contenzioso con i titolari di posto barca, ribadendo nostre proposte.
Abbiamo anche presentato anche una richiesta di rinnovo dell’attuale concessione demaniale che scade 31 il dicembre 2018. Abbiamo chiesto di poter arrivare fino almeno al 2022″.
IL VICE SINDACO GIUSEPPE ZAGARELLA
“Penso sia di tutta evidenza che con questo passaggio si aggiunge un tassello importante ad un percorso molto lungo. L’obiettivo è la riproposizione in chiave pubblica del bacino di Porto Maurizio. Non è un scommessa facile, ma un lavoro faticoso fatto attraverso un deficit di personale e risorse umane. Tutto in questo frangente, in cui il bacino non gode di una grande immagine viste le ultime vicissitudini.
Ci siamo impegnati a non rispondere ad alcuna provocazione di carattere mediatico e a non farci condizionare dagli eventi di natura giudiziaria. Dobbiamo ottenere una concessione demaniale marittima pluriennale attraverso la redazione di un piano economico preliminare.
Per poter completare il porto turistico e per l’ammortamento degli investimenti occorrerà operare con una concessione demaniale marittima di cinque anni. Grazie alla concessione pluridecennale si potrà poi arrivare anche al completamento del bacino portando giovamento anche alla situazione economica dell’ente.
Si tratta di un percorso a ostacoli da superare singolarmente, così come il nodo di natura tecnico-giuridica. L’acquisto del ramo d’azienda è fondamentale per poter soddisfare il monte creditorio e dare respiro all’economia cittadina. Sono molto contento anche perché qualcuno pensava che in questa amministrazione non ci fosse unità d’intenti. L’obiettivo comune è portare a gestione pubblica il porto turistico”.
LE CIFRE DELL’OFFERTA PRESENTATA:
7.5 milioni di euro Costo complessivo
Da detrarre
– 408 mila euro Somma canoni affitto azienda pagati in conto acquisto.
– 110 mila euro cessione travel lift.
– 280 mila somma canoni affitto sino a fine anno.
– 111 mila euro lavori per garantire agibilità a porto.
Offerta
– 120 mila euro come acconto all’atto di stipula affitto azienda.
– 480 mila euro in 12 rate mensili (40 mila euro sino al 31 dicembre 2018)
– 500 mila euro di acconto al 31 dicembre 2018.
– 1 milione 800 mila euro (36 rate mensili da 50 mila euro dall’1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2021).
Maxi rata finale
Non quantificabile, in quanto ci sono state insinuazioni passive nel fallimento, verrà definita versta dopo il 31 dicembre 2021.