IMPERIA.TENSIONE IN COMUNE. NUMERO LEGALE IN CONSIGLIO, SI SPACCA LA MAGGIORANZA E SALTA LA COMMISSIONE
Tensione alle stelle in Comune a Imperia. All’origine dell’ennesimo dissapore interno all’amministrazione Capacci, le modifiche allo statuto del Comune di Imperia.
Una pratica su cui ha lavorato per due anni il consigliere comunale del Pd Fiorenzo Marino, modificata in corso d’opera con una proposta, avanzata dal presidente del consiglio Diego Parodi e dal Sindaco Carlo Capacci, che ha fatto molto discutere: ridurre il numero legale necessario per garantire lo svolgimento del consiglio e l’approvazione delle pratiche.
Capacci e Parodi, infatti, hanno proposto di ridurre il numero legale dalla metà + 1 dei consiglieri a un terzo dei consiglieri. In definitiva, basterebbero 11 consiglieri in aula per garantire la regolarità del consiglio e 6 voti favorevoli per approvare una pratica.
Questo pomeriggio in Commissione Prima all’ordine del giorno c’era proprio la modifica dello Statuto.Nonostante fosse stata la stessa maggioranza a chiederne la convocazione, mancava il numero legale. Con una mozione d’ordine il consigliere comunale di minoranza Giuseppe Fossati (Imperia Riparte) ha così chiesto la sospensione della pratica e il rinvio a data da destinarsi.
Nell’ambito della Commissione, inoltre, è emersa anche la posizione contraria alla modifica del numero legale da parte di Fiorenzo Marino (Pd) e di Paolo Montesano (Azione Civica) che certifica una crisi di maggioranza sempre più marcata.
Contattato da ImperiaPost, Fiorenzo Marino non ha voluto rilasciare dichiarazioni: “Dell’argomento non parlo”.
Giuseppe Fossati, invece, attraverso una nota stampa, ha dichiarato: “Commissione politicamente imbarazzante, per la maggioranza, ma politicamente significativa, questo pomeriggio sulla proposta della maggioranza di modificare lo Statuto del Comune in punti chiave, tra cui, in primis, la riduzione del numero legale in consiglio comunale a solo un terzo dei consiglieri.
Dopo i recenti scivoloni, legati alla debolezza politica e numerica della amministrazione Capacci, qualche furbastro vorrebbe portare a solo 11 in numero dei consiglieri presenti per poter deliberare, come dire che sei persone -la maggioranza di 11- potrebbero, potenzialmente, decidere qualsiasi cosa.
Si è cominciato prendendo atto che la maggioranza non era presente in numero legale ed i lavori sono iniziati solo grazie alla presenza della minoranza. In altri termini, la maggioranza chiede modifiche allo Statuto, ma non riesce nemmeno a garantire il numero legale in Commissione. Si è proseguito dibattendo la mia proposta disospendere l’esame della pratica, atteso che è evidente che, al di là del merito (inaccettabile), la maggioranza non ha i numeri, la capacità e la forza politica per decidere nulla. La mia proposta è stata approvata e, dato significativo, dopo che Montesano, per Area Civica, e Marino, per il Pd, hanno chiaramente e correttamente preso le distanze dal ‘colpo di mano’ tentato dalla maggioranza o, a questo punto, viene da dire, dalla parte della maggioranza.
Apprezzabile l’intervento di Marino, che, senza nascondere un certo disappunto, ha detto chiaramente che si dissocia e non condivide il tentativo di inserire nella modifica dello Statuto, come in un cavallo di Troia, una norma assurda che riduca il numero legale a solo un terzo.
Non servono commenti approfonditi. Servirebbe però che qualcuno prendesse atto della situazione, ossia che la maggioranza non c’è più, e ponesse fine a questa farsa indegna. La città merita di più”.